ALFABETIZZAZIONE DIGITALE: PERCHE’ E’ IMPORTANTE?
L’Alfabetizzazione digitale, in inglese (Digital Literacy), è la capacità di saper utilizzare le nuove tecnologie e i nuovi media (smartphone, smart Tv, tablet, pc), che da la possibilità di partecipare attivamente alla nostra società, sempre più digitalizzata.
Quando si parla di alfabetizzazione ci si riferisce al processo di acquisizione delle competenze di base per poter leggere e scrivere; tale processo è ben radicato nella nostra società e nel nostro sistema scolastico, ma quando si parla di alfabetizzazione digitale le cose cambiano e le certezze vacillano.
Nonostante Il Parlamento Europeo, in una relazione del 25 marzo 2010, abbia sottolineato l’importanza delle competenze digitali e delle TIC (Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione) oggi si parla ancora di analfabetismo informatico e digitale che va ad incidere sulla capacità di accedere e muoversi all’interno della società dell’Informazione e di essere cittadini digitali competenti. Secondo Agenda Digitale in Italia possiamo suddividere la popolazione digitale 4 fasce, individuate grazie ai dati ISTAT:
- il 37% della popolazione (tra i 6 e i 75 anni) non ha mai usato Internet;
- il 13% non lo ha usato negli ultimi 3 mesi;
- il 24% lo ha usato, ma non sa usare attivamente i servizi che offre (es. Internet banking);
- il 26% raggiunge almeno il livello minimo di competenze.
Anche in America il sito Vouchercloud ha cercato di delineare il grado di analfabetismo digitale negli USA; i risultati della ricerca sono tutt’altro che confortanti :
- 11% degli intervistati sostiene che l’HTML sia un virus sessualmente trasmissibile;
- per il 27% il Gigabyte è un insetto sudamericano;
- per fortuna il 61% ritiene indispensabile avere delle conoscenze informatiche.
Competenze digitali di base: quali sono?
Secondo l’Unione Europea le competenze digitali consistono nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le TSI (Tecnologie della Società dell’Informazione) per il lavoro e il tempo libero, e nell’abilità di base nelle TIC (Tecnologie di Informazione e di Comunicazione) come l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet.
Le competenze digitali presuppongono anche una solida consapevolezza e conoscenza della natura, del ruolo e delle opportunità delle TSI nella vita privata e sociale e nel lavoro. In ciò rientrano le principali applicazioni informatiche come trattamento di testi, fogli elettronici, banche dati, memorizzazione e gestione delle informazioni etc. Le persone dovrebbero anche essere consapevoli di come le TSI possono essere un’opportunità per coadiuvare la creatività e l’innovazione, ma anche rendersi conto dei potenziali rischi di internet, problematiche legate alla validità e all’affidabilità delle informazioni disponibili e dei principi giuridici ed etici che si pongono nell’uso interattivo delle TSI.
Nel 2010 l’Unione europea nel 2010 ha stilato un classifica delle competenze digitali da possedere. Alcune di queste sono
- capacità di esplorare un ambiente;
- capacità di adottare punti di vista molteplici e di improvvisare;
- capacità di sintesi di contenuti multimediali;
- multitasking;
- capacità di confrontare diversi punti di vista;
- capacità valutare le fonti di informazione;
- capacità di fare rete e diffondere le informazioni.
LEGGI ANCHE:CONSIGLI PER INSEGNARE AI BAMBINI LA CONSAPEVOLEZZA GLOBALE
Alfabetizzazione digitale e giovani
I giovani ( tra i 16 e i 24 anni) chiamati anche nativi digitali, poiché sono cresciuti con la tecnologia e il web è parte integrante della loro vita, sono i protagonisti privilegiati per quanto riguarda l’uso della tecnologia, infatti dimostrano di essere gli utenti più competenti e, dunque, coloro che riescono a sfruttare maggiormente i vantaggi offerti dalla rete, utilizzandoli ampiamente.
Tuttavia anche tra i giovani esistono delle rilevanti differenze. Gui e Argentin (2011) riportano i risultati di un test di competenza digitale su un campione causale di studenti liceali mostrando come in generale i ragazzi siano competenti da un punto di vista operativo ma, mostrano deficit sulla consapevolezza critica dell’uso della Rete.
I nativi digitali ragionano in termini di comunità o community, ovvero all’interno della “network community” caratterizzata, non solo da specifici interessi, ma anche da diversi codici espressivi e linguistici. È evidente, quindi, che la familiarità con i nuovi media ha cambiato il modo di apprendere, di conoscere e di comunicare.
Alfabetizzazione digitale e anziani
Gli anziani sono la categoria più a rischio esclusione dalla società digitale. Secondo una ricerca ISTAT nell’anno 2012, usano il computer da principianti il 27% delle persone anziane comprese tra i 60 ed i 64 anni, il 12% quelle comprese tra i 65 ed i 74 anni, mentre solo il 3% di coloro che hanno superato i 75 anni, percentuali tra le più basse in Europa ed anche rispetto agli Stati Uniti.
Per queste ragioni c’è attiva una campagna di promozione di alfabetizzazione digitale da parte di molte istituzioni pubbliche e private. Tra le metodologie ritenute più adatte all’alfabetizzazione degli anziani al digitale oltre all‘e-learning, (electronic-learning – apprendimento elettronico) di cui molte università si occupano, quella del modello d’apprendimento intergenerazionale, che prevede una modalità di raccordo tra scuola, nativi digitali e centri di anziani, che interagiscono in contesti territoriali sia nazionali che esteri.
La società dunque non può trascurare la formazione digitale di ogni individuo perché le tecnologie digitali sono ormai presenti in ogni aspetto della vita di tutti noi, sia a livello lavorativo, che amministrativo, economico e sociale. La formazione digitale rappresenta un grande potenziale per contrastare le disuguaglianze nel mondo; inoltre , grazie alla condivisione delle conoscenze, può apportare molti benefici alla crescita culturale, sociale, economica dei paese.