Eco-mamma: diventare un genitore eco-consapevole
In principio furono le bollicine sulle mani e i bruciori sul viso.
Che qualcosa nel mio corpo stesse cambiando, me lo ha rivelato la mia pelle per prima: non tollerava più alcun tipo di detergente. Ho scoperto solo dopo il test che la mia maggiore sensibilità cutanea era collegata alla gravidanza da poco iniziata.
Ed è così che è iniziata la mia storia di mamma eco-consapevole e attenta alla cosmetica naturale.
Le basi?
- Imparare a leggere le etichette dei prodotti cosmetici e saper decifrare un INCI.
- Conoscere l’esistenza del Biodizionario, che indica la tollerabilità cutanea dei singoli ingredienti cosmetici
- Dotarmi di un’app che mi consentisse di valutare in modo rapido se il prodotto che stavo per acquistare fosse realmente rispettoso per la pelle (era diventato impossibile fare acquisti in profumeria senza perderci le ore!)
Da lì mi si è aperto un mondo, e ho iniziato a pensare cosa potessi fare per prendermi cura in modo naturale anche del bebè in arrivo ed è così ho scoperto…
I pannolini lavabili
Quanti dei genitori che leggono li ha usati? Ai miei tempi c’erano i cosiddetti “triangoli”, che mia nonna lavava e che io, da bimba un po’ più grande, mettevo alle bambole.
Oggi di pannolini lavabili ne esistono un’infinità, di cotone o materiali diversi, coloratissimi e pratici da mettere ai bambini, anche per i papà meno esperti. Sicuramente richiedono un po’ più di tempo per pulirli, ma posso personalmente garantirvi il risparmio economico e la salute del bimbo e dell’ambiente: arrossamenti rarissimi, nessuna antipatica dermatite, impatto ambientale minimo e…tempi di spannolinamento più brevi rispetto alla media. Se siete curiosi, qui ne scoprirete delle belle!
L’igiene della pelle realmente delicata
Per l’igiene dei bambini esistono millemila prodotti: lozioni, bagnoschiuma e shampoo delicati (ovviamente), salviettine imbevute…ma un neonato, a parte quando fa pupù, ha realmente bisogno di tutti questi detergenti?
Io me la sono cavata con acqua e una saponetta di marsiglia per lo sporco più sporco. E per i bagnetti di routine…semplicemente acqua, amido di riso e un po’ di olio di mandorle dolci per idratare (anche per ammorbidire la crosta lattea).
Ora che è più grandicello compro un bagnoschiuma che abbia un buon Inci, ma che faccia un po’ di bolle però, perché si vuole divertire!
I detersivi naturali
Detergenti e ammorbidenti sono irritanti per le pelli più sensibili; anticalcare e detersivi per i piatti aggressivi e difficili da smaltire…
Anche sulla pulizia di casa e bucato ho cercato di informarmi meglio e, se è vero che i prodotti eco-certificati sono mediamente più costosi rispetto a quelli tradizionali, è vero anche che è possibile autoprodurli. Online si trovano tantissime ricette, basta cercare su Google “detersivi fai da te” e avere un po’ di tempo per giocare ai piccoli alchimisti.
Io ho cominciato col pulire i vetri con una miscela di acqua e aceto, poi sono arrivata a produrre il sapone, chissà domani cosa potrò fare!
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Un approccio diverso ed integrato
Dal poco di esperienza che ho accumulato, posso dire di aver capito che avere un approccio eco-consapevole ai consumi è una questione di cambio di mentalità.
Inizialmente la diffidenza è tanta: ma i detersivi tradizionali non puliscono meglio? ma i pannolini lavabili non sono antiigienici e poco pratici? ma davvero si risparmia, anche se i prodotti sono in media più costosi?
Io ho provato e devo dire che adottando insieme queste soluzioni, non solo non ne ha risentito l’igiene, ma ho scoperto che basta acquistare molti meno prodotti, di qualità migliore.
L’ambiente ringrazia. La salute pure. Il portafoglio festeggia insieme a loro!