Educare i bambini al Bello
Un concetto che diventa sempre più complesso capire è l’educazione al Bello. Oggi la nostra epoca è sempre più spesso invasa dal “trash”, non è facile scostarsi da ciò che la società ci propina, senza che vi sia stata un’approvazione da parte nostra. La città, l’alimentazione, lo stile di vita si allontanano sempre più dal concetto assoluto di Bello e aumenta il senso di disorientamento rispetto a tutto ciò. Ecco perché educare i propri bambini al Bello è importante.
Trovare il Bello nelle cose semplici
Questo senso di disorientamento rispetto al concetto del Bello è percepito maggiormente dai bambini. Essi infatti vivono quest’epoca e il cambiamento che si è contrapposto a quei valori e ritmi di vita che stavano alla base delle comunità di solo qualche anno fa. Parlo di cose semplici come vivere la natura nel quotidiano, sapere che verso fa una gallina, non perché lo si è visto in TV o in un cartone. Comprendere che il latte con cui si fa colazione, non si materializza magicamente al supermercato, ma ha una sua storia che parte da una mucca, oppure sapere che odore fa la “pupu” di una pecorella. Semplicemente è fare parte e sporcarsi con la natura. Oggi si va ai giardinetti, al bio parco, che in realtà sono “luoghi non luoghi” come direbbe Italo Calvino, costruiti e non spontanei.
Bisognerebbe ritagliare del tempo e ritornare alla ricerca del Bello nel quotidiano, nella semplicità, nella natura. Successivamente sarà più semplice riconoscerlo in ogni cosa che ci sta attorno. Infatti non esiste una ricetta per comprendere e trovare il Bello. Esso è prima di tutto un sentimento, una sensazione innata che parte dal nostro cuore. Il nostro cuore ha l’innato talento di riconoscere la verità pura delle cose, e di riconoscerne il Bello.
Ma è necessario allenarsi a riconoscerlo, per questo è molto importante aiutare i nostri bambini a sviluppare ed educare questo “senso”.
LEGGI ANCHE: Consigli Per Insegnare Ai Bambini La Consapevolezza Globale
Come educare al Bello
Dal punto di vista educativo non si tratta di educare a identificare semplicemente un senso estetico sterile. Ma è più importante rintracciare nella realtà una qualità positiva. Questo porta inevitabilmente a vivere e sperimentare un’esperienza verso il Bello, maturando un elemento fondamentale per i nostri bambini ovvero il senso critico su cose, persone, situazioni. Ciò attiva un senso oggettivo e soggettivo, nel quale il bambino incomincia a dare un senso alle cose. Il Bello accompagna l’arte, che porta con sé unicità: è cosi che esso acquisisce quella caratteristica principale unica e quindi riconoscibile.
Educare al Bello non significa soffermarsi banalmente alla percezione fisica di oggetti o cose, ma spinge il bambino a sperimentare una sua personale interpretazione, aumentando un senso di riflessione.
L’arte crea interrogativi e spesso si contrappone alla realtà: questo è un tassello fondamentale nella formazione del bambino che lo guida verso la consapevolezza e il riconoscimento di ciò che è reale e ciò che è fantasia o astrazione. Ma come afferma Georg Simmel, quello che ci affascina di un’opera non è la sua forma, ma sopratutto il processo che prende “vita” all’interno dell’opera stessa, un percorso che ognuno di noi compie distintamente. Arriviamo dunque all’esperienza artistica che è un potentissimo mezzo in grado di generare in noi profonde emozioni, sensazioni, qualcosa in grado di comunicare attraverso l’espressività.
Stimolare il bambino al Senso del Bello
Il senso estetico, il Bello, ma sopratutto la coscienza del Bello, sono elementi importantissimi durante il percorso educativo del bambino. L’impulso estetico umano è innato, ma l’esercizio, la cura di questo senso, aiuta il bambino a scoprire le proprie abilità, i propri limiti i propri sogni. Vi suggeriamo quindi di educarli al Senso del Bello attraverso la stimolazione dei 5 sensi, facendo dell’attività artistica un momento di libera espressione, di scoperta e sperimentazione, un modo per raccontare il mondo esterno.
Attraverso semplici attività libere come disegnare insieme ai bambini, colorare dipingere senza costrizioni o imposizioni, coinvolgerli in attività multi-sensoriali come ascoltare la musica e creare insieme a loro, suoni rumori, con qualsiasi oggetto disponibile lasciarli esprimere con il proprio corpo in modo libero, magari con l’aiuto della musica.
Costruire “macchine inutili ” come le chiamerebbe Bruno Munari senza seguire obbligatoriamente istruzioni finite, ma lasciare che la logica e l’istinto lavorino insieme.
Spiegare il mondo attraverso metafore e facili esempi per educare all’astrazione.
Stare nella natura, quella vera! Cercare di spiegare e far sperimentare senza timore, tutte quelle cose che a noi adulti sembrano scontate: gli animali, l’erba, la pioggia.
Ma sopratutto ascoltare i propri bambini e riconoscere la loro saggezza durante tutti questi momenti. Essi infatti conservano la capacità di riconoscere la bellezza ovunque nel mondo ma sopratutto di rendere la bellezza contagiosa.