Genitori nel mondo: Ungheria
Questo blogpost ci sta particolarmente a cuore, perché tutta l’avventura di Mash&Co, come progetto e poi come start-up, è iniziata dopo la nostra esperienza in questa meravigliosa terra: l’Ungheria. Qui abbiamo incontrato persone bellissime che consideriamo oramai nostre famiglie. La cultura ungherese ha una particolare sintonia con la natura e non c’è un momento in cui i genitori non trasmettano questo legame ai bambini attraverso attività varie.
Tra le tante persone conosciute, c’è Anikó, mamma di Marci di quasi 9 anni e lavora a tempo pieno come travel buyer in un centro servizi condivisi. Insieme alla famiglia abita in un paesino appena fuori la capitale Budapest.
La bellezza dei paesini intorno Budapest sta nel senso di comunità del vicinato. Come conferma Anikó infatti, tutti possono contare sull’aiuto di tutti, come se appartenessero a un’unica famiglia. Chi ha bisogno di accompagnare i bambini a scuola o di un babysitter, può sempre contare sull’aiuto di qualcuno.
Il villaggio in cui abita Anikó è provvisto di scuole e di una biblioteca locale. Due volte l’anno la comunità organizza eventi per le famiglie con diverse attività sportive e artistico-ricreative. Tuttavia mancano in generale attività per ragazzi dai dieci anni in su. Da questo punto di vista si potrebbero creare delle attività legate alla musica, allo sport e all’insegnamento di altre lingue, afferma Anikó. Per fortuna la vicinanza del villaggio a Budapest compensa in un certo qual modo questa mancanza.
Come si coniugano maternità e lavoro in Ungheria? Il congedo di maternità può durare fino a tre anni. Il governo concede dei giorni aggiuntivi annuali per entrambi i genitori a seconda del numero dei figli. Così per esempio un figlio equivale alla possibilità di avere 2 giorni in più di congedo annuale, quattro giorni per chi ne ha due, e sette giorni per tre figli.
Non è sempre facile essere genitori in Ungheria, dice Anikó. Molti per necessità economiche scelgono di andare in maternità fino a due anni. L’ideale sarebbe poter coniugare lavoro e famiglia attraverso un lavoro part-time o da remoto. Purtroppo sono pochi i casi in cui questo si verifica.
Intanto il governo sta cercando di incentivare la crescita della popolazione, offrendo 10 milioni di fiorini (€33.000) per l’acquisto di case delle famiglie con almeno tre figli.
Per quanto riguarda la sanità, la lista d’attesa per le visite mediche possono essere lunghe, specie se non si ha una vera e propria emergenza. A volte capitano situazioni in cui il medico so rifiuta di visitare un paziente sprovvisto di prenotazione, anche se non c’é nessuno in sala d’attesa. Per quanto possa essere giusto, certi comportamenti dei medici sono davvero un mistero. 🙂
Ma è un nostro dovere riconoscere l’efficienza della sanità ungherese. A Budapest, una volta ci capitò di avere un’emergenza agli occhi: siamo stati subito soccorsi, visitati e controllati nei giorni successivi. Abbiamo questo ricordo davanti gli occhi come se fosse ieri.
Per quanto riguarda l’istruzione, Anikó pensa che negli ultimi tempi non ci sia stato un particolare miglioramento. Le classi di solito sono formate da trentatré studenti. Le università possono raggiungere alti livelli, in particolare le facoltà di medicina e economia sono tra le più rinomate e si assiste un maggiore interscambio con paesi e studenti stranieri.
Un’altra scuola degna di nota è il MOME, la scuola di arti applicate che abbiamo avuto la fortuna di frequentare. E’ una scuola altamente formativa. Gli studenti ungheresi che passano gli esami di ingresso non pagano la retta universitaria, a patto che essi non vadano fuori corso. L’ambiente è molto dinamico e l’istituto si prodiga a supportare i suoi studenti e soprattutto laureandi nell’ambiente del design e delle arti visive promuovendoli e investendo nel loro talento.
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