5 Donne Che Hanno Cambiato Il Mondo
In occasione dell’8 marzo, vogliamo ricordare delle donne straordinarie che con la loro creatività, capacità, perseveranza e coraggio hanno lottato per cambiare la storia.
Maria Montessori – Dottoressa ed Educatrice
Grazie alla sua tenacia divenne una delle prime donne a laurearsi in medicina in Italia. Un traguardo molto importante per il suo contesto storico.
Durante le visite agli ospedali, vide delle condizioni di miseria in cui vivevano tanti bambini e si rese conto che l’approccio medico e scientifico non bastava per comprendere a pieno il loro sviluppo. Per questo motivo cominciò a frequentare corsi di pedagogica. Maria osservava con attenzione i bambini per capire come imparavano.
Non condividendo i metodi rigidi applicati nelle scuole di tutta Europa. Ideò così un metodo innovativo che si basava sul potenziamento della creatività, sull’autonomia didattica dell’alunno e sull’apprendimento significativo.
Nella sua scuola, i bambini non erano più costretti a fare quello che gli diceva l’insegnante. Erano liberi di muoversi, correre, saltare e scegliere i giochi e le attività che preferivano.
Le sue tecniche innovative si dimostrarono molto efficaci, sopratutto con i bambini disabili tanto che la Montessori decise di aprire una scuola per tutti i bambini e la chiamò : “La casa dei Bambini“.
In questa nuova scuola tutto era a misura dei più piccoli: sedie piccole e leggere che i bambini potevano spostare da soli, scaffali bassi, per consentire loro di raggiungere le cose senza doverle chiedere ad un adulto.
Durante le sue lezioni insegnava cose essenziali per la vita quotidiana come allacciarsi e slacciarsi le scarpe e i bottoni, trasportare un bicchiere d’acqua senza rovesciarlo, apparecchiare la tavola, comprare la frutta.
Voleva aiutare i piccoli a fare da soli per renderli liberi e autonomi.
Oggi il suo Metodo ha cambiato la vita di tanti bambini ed è utilizzato in tutto il mondo.
Rita Levi Montalcini – Scienziata
Quando era piccola la colpì un evento tragico: la tata, che tanto amava, morì di cancro. Da quel giorno Rita lottò con tutte le sue forze per diventare una dottoressa e salvare vite.
Era molto affascinata dai neuroni e dopo la laurea in medicina cominciò a fare delle ricerche in questo campo, insieme ad un brillante professore Giuseppe Levi ed ad un gruppo di scienziati straordinari.
A causa delle leggi razziali del 1938, in quanto ebrea, fu costretta a fuggire in Belgio insieme al professore, che era ebreo come lei. Ma quando i nazisti invasero il Belgio, dovette fuggire di nuovo e tornare in Italia.
Nonostante le difficoltà, Rita ebbe coraggio, non si arrese e continuò a fare ricerca nella sua camera, che trasformò in laboratorio. Costruì con gli aghi da cucito degli strumenti chirurgici e sistemò un piccolo tavolo operatorio, di fronte al letto, per dissezionare i polli e studiare le cellule al microscopio.
Rita continuò a fuggire, ma ogni volta allestiva il suo laboratorio segreto per continuare i suoi studi.
In Brasile, nel dicembre del 1952, le sue ricerche portarono all’identificazione del fattore di crescita delle cellule nervose.
In seguito al suo ritorno a St. Louis nell’inverno 1953, venne affiancata nella ricerca dal giovane biochimico Stanley Cohen. Insieme, usando il sistema in vitro ideato da Rita Levi Montalcini, effettuarono la prima caratterizzazione biochimica del fattore di crescita.
Questo lavoro venne premiato con il premio Nobel per la Medicina nel 1986.
Coco Chanel – Stilista
Gabrielle Chanel, chiamata Coco, ebbe un’infanzia molto umile e triste, trascorsa per la maggior parte in un convento, in Francia, circondata da suore vestite di bianco e nero.
Ha rivoluzionato il concetto di femminilità, mirando a un nuovo modello di donna, dedita al lavoro, a una vita dinamica, sportiva, priva di etichette e dotata di autoironia.
Da piccola, insieme alle altre bambine del convento, imparò a cucire, ma non aveva molti colori a disposizione poiché le stoffe erano quelle degli abiti delle suore.
Una volta cresciuta, Coco lavorò come sarta di giorno e come cantante di notte. Il suo sogno più grande era quello di aprire un negozio tutto suo a Parigi. Grazie ad un industriale, Boy Capel riuscì a realizzare questo sogno nel cassetto e aprì la sua boutique al 21 Rue Cambon.
Inizialmente disegnò e vendette capelli, ma dopo due anni inizio a vendere anche capi vestiari. Il suo modello di maggior spicco fu il classico tubino nero trasformando il colore che era sempre stato associato ai funerali in simbolo di eleganza. Lo strepitoso successo lo ebbe negli anni ’20 e da quel momento in poi fu considerata un vero e proprio simbolo di eleganza e figura fondamentale del fashion design e della cultura popolare del XX secolo.
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Astrid Lindgren – Scrittrice
È una delle scrittrici per l’infanzia più popolari al mondo, ma è conosciuta anche per il suo impegno nella difesa dei diritti dei bambini, degli animali, della pace e della convivenza contro ogni forma di sopraffazione.
Da bambina viveva in una fattoria insieme alla sua grande famiglia e trascorreva intere giornate a correre libera nei campi con i suoi fratelli e sorelle.
Aiutava i suoi genitori ad accudire gli animali, galline, cavalli, mucche. Era una bambina coraggiosa e adorava inventare storie fantastiche.
Da grande scrisse un romanzo che ha lasciato un segno indelebile, Pippi Calzelunghe. Quando questo racconto fu pubblicato la prima volta, molti adulti lo accolsero con disapprovazione perché credevano che non era educativo insegnare ai propri bambini la disobbedienza. I bambini, invece, lo adorarono.
Pippi, non disobbediva mai senza una ragione e questo dimostrava ai piccoli lettori l’importanza dell’indipendenza, del seguire i propri valori, i propri sogni, di lottare per la libertà senza mai dimenticarsi di avere cura degli altri.
Oggi il libro è uno dei più amati dai bambini.
Margherita Hack – Astrofisica
Nacque a Firenze in Via delle Cento Stelle, studio le proprietà delle stelle e dei pianeti e divenne una straordinaria astrofisica.
Adorava guardare le stelle i pianeti e le galassie dall’enorme telescopio dell’Osservatorio di Arceti. Aveva mille domande in mente sui cieli a cui desiderava saper rispondere, così studiò e studiò ancora.
Viaggio in tutto il mondo per condividere ciò che aveva imparato, ispirando tantissimi altri a studiare le stelle. Tornata a Firenze, divenne la prima donna italiana a dirigere un osservatorio astronomico.
Per Margherita essere una scienziata significava basare la propria conoscenza sui fatti, sull’osservazione e non stancarsi mai di porsi domande ed essere curiosi sul mistero della vita.
Foto: Collezioni Europeana
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L’AUTRICE
Letizia Grasso, Pedagogista
“Tutti i grandi sono stati bambini, ma pochi di essi se ne ricordano” Questa frase è impressa nel mio cuore. La bambina che si meraviglia delle piccole cose è sempre con me. Credo fermamente che la scuola debba puntare sulla costruzione autonoma delle conoscenze attraverso il contatto diretto con il mondo esterno e, dunque, tramite le esperienze di vita. Una scuola aperta alla vita che insegni ad osservare ogni piccola cosa, a meravigliarsi e a porsi domande. Una scuola che formi degli adulti che sappiano riflettere e mettere in relazione mente e cuore”.